Il territorio
La terra è ricca e salata: tufi, lave, potassio, fosforo e ferro; in alcuni tenimenti è possibile osservare ondate di lava bruna lunghe anche parecchi metri, fossilizzate, fuoriuscire dalla terra, e magari fare da passerella verso le terrazze panoramiche con vista sulla grande città. In questa zona, anche nelle notti estive, la temperatura scende e sale un vento fresco; questa giostra custodisce il corredo aromatico e i profumi eleganti di quelle varietà che ne hanno in abbondanza. Questi sono i Castelli Romani; qui la fiammata del tramonto sopra Roma sembrerà lontana, ma se la vigna è bene esposta riuscirà lo stesso a cambiare i colori tutt’intorno, fondendo tra loro le pezze verdastre dei boschetti collinari e i piccoli paesi arrampicati. Si può quasi dire che qui, come altrove, sia stato il vino a fare l’uomo più che il contrario; certamente, in epoche più recenti, lo ha salvato, quando la povertà diffusa, le guerre e le paludi avevano segregato questi contadini a passare l’esistenza curvi sui crinali, cercando di tirar fuori dalle viti pane e companatico. Ai giorni nostri è diverso. Sempre più persone stanno riconoscendo al grande vulcano Laziale la reputazione di territorio di eccellenza. Un coacervo di aree e microzone capaci di dare ospitalità a vitigni diversi nel medesimo vigneto. La preparazione di un grande vino passa anche per la sapienza nell’uvaggio come nell’unione dei migliori vini.
Il terroir de La Torretta
I nostri vigneti si trovano appena sotto Grottaferrata, a circa 300 metri sul livello del mare e il nostro terroir è un terreno vulcanico composto dal tufo di Valle Marciana, un tufo grigio antico stratificato formatosi nelle numerose eruzioni nella zona esterna del grande vulcano Latium Volcano di cui l’estremità più visibile oggi è Monte Cavo ben visibile sopra Marino.
Geologia vulcanica
Il vigneto La Torretta è locato su una piccola parte di Tufo di Valle Marciana menzionata nella carta geologica di Roma. E’ un tufo antico grigio chiaro, disposto in strati, riconoscibile per le varie sfumature di grigio. Il tufo contiene numerosi proietti di dimensioni da mezzo millimetro fino a dimensioni superiore a mezzo metro, i proietti possone essere sia di rocce laviche e altri tufi sia di rocce sedimentarie per esempio calcari, calcari marnosi, marne e marne arenacee. Per la sua posizione stratigrafica il tufo della Valla Marciana si trova sovrapposto alla formazione di tufo di Villa Senni e sottostante al peperino di Albano. Nella nostra grotta del vino e’ possibile visionare da vicino tutte le sue caratteristiche.
Vitigni
Camminando per le vigne, sulla terra punteggiata di tufo chiaro, si vedono i bei grappoli di Bonvino, che altrove chiamano Trebbiano d’Abruzzo, e di Bellone Velletrano e quelli più piccoli e arcigni di Grechetto. Poi quelli lunghi e sciolti di Malvasia di Candia, sgranati verso la terra, i coni dorati di Malvasia Puntinata, con gli acini tondi e lentigginosi; e il grappolo di Trebbiano Giallo dei Castelli con i frutti opachi e la foglia grande e rugosa come una vecchia madre. Tutt’intorno, nascosta, dev’esserci qualche altra pianta dimenticata, di cui molti ci hanno raccontato di aver trovato una, due, tre viti isolate dopo aver rilevato un podere o un casale: l’Arciprete, il Pecorino, il Greco Giallo, il Greco Moro, il Trebbiano Verde, ruderi di un patrimonio che prima della fillossera contava duecento varietà, come in molte altre regioni d’Italia.
Ringraziamenti
Vorremmo ringraziare le persone incontrate sul nostro cammino che hanno fatto sì che abbiamo intrapreso questo progetto, anche il nostro passato e i nostri antenati che ci hanno reso possibile essere le persone che siamo oggi. Un grazie generale alla bellezza della vita, di essere vivi e per il dono della vita. Siamo grati per aver conosciuto e di poter continuare a studiare la biodinamica e la biodiversità, il lato spirituale dell’uomo e la ricerca del significato di essere vivi qui oggi. Siamo anche privilegiati per aver ricevuto l’ausilio di colleghi appassionati.